Spagna, 1969
79 min.
Regia di Gonzalo Suárez
El extraño caso del Doctor Fausto è il primo lungometraggio di Gonzalo Suárez basato su di un testo non suo;
nel caso specifico e a detta del regista basato sul Faust di Goethe nel quale
interviene chirurgicamente come narratore sostituendo la maggior parte dei
dialoghi, tanto che quando il film venne presentato a Berlino nel 1970, provocò un mezzo incidente diplomatico dato che
si vociferava, perlomeno tra i tedeschi, che fosse stato imposto al festival direttamente
dal governo spagnolo a discapito della rassegna che avrebbe preferito El jardín de las delicias di Carlos Sauara. Archiviato l’alquanto
improbabile aspetto scandalistico non rimane comunque che prendere atto dell’approccio
insolito al mito del Faust, della
libertà poetica e formale del film che irrompe sullo schermo attraversato da
immagini deliranti, carnali e da un montaggio schizoide alle quali fa da
contraltare una irriverente vitalità jakubiskiana che fa anche venire voglia
di saltare, ballare, ridere, giocare o disegnare con il gesso lo schizzo
misterioso ricevuto dal dottor Fausto.
La rappresentazione dell'enigma, che, a sua volta, è la chiave di volta della storia,
un gioco di specchi nel quale lo stesso Mefistofele
nonostante i continui ammonimenti rimarrà imprigionato.
Ricordo che nel 1969
sul set de El extraño caso del Doctor Fausto lo stato di emergenza era appena
stato dichiarato con relativa sospensione delle garanzie costituzionali.
Sfidando il coprifuoco e il senso comune illuminai alla bene e meglio una
terrazza che si affacciava sulla città. Ho saltato sui tetti, tra i comignoli,
niente può eguagliare la sensazione di impunità di aggirare la squallore franchista
armato solo di una macchina fotografica e del potere dell'immaginazione.
Gonzalo Suárez
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