venerdì 27 marzo 2015

La Belle est la Bête


Austria/Lussemburgo/Olanda, 2005
3 min.
Scritto e diretto da Bady Minck


Attraverso la bocca, il recondito, non a caso affidato al prologo della Metamorfosi kafkiana, scorre verso l’esterno passando attraverso il corpo inerme reso inespressivo dall’utilizzato come equivalente universale dello spettacolo delle merci; là crea una nuova interfaccia uomo-animale che all’inumanità delle polarità estreme predilige la sovrumanità. Bady Minck riformula le condizioni archetipe della fiaba realizzando una continua mutazione di sé; la bestia non appartenendo più alla sfera del perturbante non desidera ritornare uomo, la natura ha mostrato la sua contingenza senza possibilità di ritorno o di cancellazione, solo una scellerata metamorfosi nel corpo-automa della resa.

martedì 24 marzo 2015

Zamok


Russia, Germania, Francia, 1994
120 min.
Regia di Aleksei Balabanov

 
K., ricevuto l'incarico di agrimensore, giunge al villaggio ai piedi del Castello governato dal Conte e dai suoi sfuggenti emissari. Ma ogni tentativo di dare un senso alla sua chiamata si frammenta in un labirinto di domande senza risposta.

giovedì 19 marzo 2015

Der Mensch mit den modernen Nerven


Austria/Lussemburgo, 1988
7 min.
Scritto e diretto da Bady Minck & Stefan Stratil

 
Lo sguardo di Bady Minck gioca e si sviluppa sulla rimembranza, su di un’ostica distanza che permette agli eventi del passato d’emergere con garbo dalle loro ombre, lo stesso sguardo che ha permesso all’autrice austro-lussemburghese di palesare con Am Anfang war der Blick del 2003 la rimozione del passato nazista da parte del popolo austriaco com’ella stessa ha dichiarato in un’intervista: In quanto lussemburghese, il mio è uno sguardo dall'esterno. Ho indagato sul nazismo cercando di mettere in evidenza la rimozione del passato operata dagli austriaci. La maggior parte di loro si sente vittima di un'occupazione e non prende in minima considerazione il fatto che vi sia stata una vera e propria complicità politica. Tengo a specificare, però, che il film vuole dare lo spunto per una riflessione seria e approfondita e che non è mia intenzione esprimere alcun atto d'accusa.

domenica 15 marzo 2015

La chevelure


Francia, 1961
18 min.
Regia di Adonis Kyrou

 
In quella che possiamo definire la oramai centennale scomposizione dell’informe materia del cinema surrealista Adonis Kyrou occupa un posto di assoluto rilievo e anche di totale eccentricità. Attivo in Francia, è stato uno dei più attenti critici cinematografici, pubblicando anche saggi di notevole rilevanza: da Le Surréalisme au cinéma del 1952 ad Amour, érotisme et cinéma del 1957. Passa dietro la macchina da presa nel 1957 per un paio di documentari, tra cui, nel 1958, Le palais idéal, sul palazzo interamente costruito da Ferdinand Cheval e che rappresenta un capolavoro assoluto dell’architettura fantastica e visionaria e per alcuni cortometraggi, tra cui si segnala La Chevelure del 1961, pregevole adattamento dell'omonimo racconto di Guy de Maupassant che vede Michel Piccoli nei panni di un ricco e raffinato individuo, appassionato di vecchi oggetti che acquista un mobile antico dal quale si sente inesorabilmente attratto. In uno spazio nascosto troverà qualcosa che cambierà radicalmente la natura delle sue ossessioni o meglio, per dirla con le parole del regista stesso rimarrà vittima dell’esplosione del meraviglioso

giovedì 12 marzo 2015

Rosalie


Francia, 1966
16 min.
Regia di Walerian Borowczyk

 
Rosalie, cameriera presso la famiglia Varambot dopo essere stata sedotta da un giovane militare nipote di questi ultimi racconta a noi, la sua giuria immaginaria, lo sconcerto e il successivo adattamento all’idea di avere un bambino nella sue complicate condizioni economiche e familiari e come messa di fronte all’inaspettato arrivo di due gemelli la giovane abbia perso la testa e soffocato i due piccoli.

domenica 8 marzo 2015

El extraño caso del Doctor Fausto


Spagna, 1969
79 min.
Regia di Gonzalo Suárez


El extraño caso del Doctor Fausto è il primo lungometraggio di Gonzalo Suárez basato su di un testo non suo; nel caso specifico e a detta del regista basato sul Faust di Goethe nel quale interviene chirurgicamente come narratore sostituendo la maggior parte dei dialoghi, tanto che quando il film venne presentato a Berlino nel 1970, provocò un mezzo incidente diplomatico dato che si vociferava, perlomeno tra i tedeschi, che fosse stato imposto al festival direttamente dal governo spagnolo a discapito della rassegna che avrebbe preferito El jardín de las delicias di Carlos Sauara. Archiviato l’alquanto improbabile aspetto scandalistico non rimane comunque che prendere atto dell’approccio insolito al mito del Faust, della libertà poetica e formale del film che irrompe sullo schermo attraversato da immagini deliranti, carnali e da un montaggio schizoide alle quali fa da contraltare una irriverente  vitalità jakubiskiana che fa anche venire voglia di saltare, ballare, ridere, giocare o disegnare con il gesso lo schizzo misterioso ricevuto dal dottor Fausto. La rappresentazione dell'enigma, che, a sua volta, è la chiave di volta della storia, un gioco di specchi nel quale lo stesso Mefistofele nonostante i continui ammonimenti rimarrà imprigionato.

martedì 3 marzo 2015

Théâtre de Monsieur & Madame Kabal


Francia, 1967
74 min.
Scritto e diretto da Walerian Borowczyk

 
Signore e signori benvenuti nel teatro del signor e della signora Kabal; circondati da un paesaggio spoglio e da una fauna grottesca e inverosimile i coniugi Kabal già si mostrano difettosi, meccanici nella legnosità della loro apparenza fisica; piccolo e corposo lui, torva e allampanata la signora Kabal che dopo aver scelto ella stessa le fattezze del suo volto, dà il via al teatro non prima d’un breve scambio di battute con il regista stesso. Siamo sorpresi di constatare che qui, nonostante le apparenze disorientanti e bizzarre, il signor e la signora Kabal ci sono vicini nella perpetuazione di una sgangherata dicotomia vittima/carnefice, cosa che stranamente non limita o ridimensiona in alcun modo la parte onirica e immaginaria del lungometraggio.