giovedì 31 luglio 2014

Jao nok krajok


Thailandia, 2009
82 min.
Scritto e diretto da Anocha Suwitchakornpong
Fotografia: Ming Kai Leung
Montaggio: Parinda Moongmaipho
Cast: Phakpoom Surapongsanurak, Arkaney Cherkham, Paramej Noieam, Anchana Ponpitakthepkij, Karuna Looktumthong

 
Nella grande casa borghese che condivide con il padre, il giovane Ake è costretto a letto a causa di un incidente che lo ha paralizzato. Dipendente dagli altri e carico di rabbia repressa, trascorre le giornate in silenzio e nel dolore. Pun, un aiuto infermiere, si impegna nel prendersi cura di lui.

giovedì 24 luglio 2014

Początek


Polonia, 1983
6 min.
Scritto e diretto da Dorota Kędzierzawska


Ancora una volta un l’infanzia è la protagonista assoluta del cinema di Dorota Kędzierzawska in questo cortometraggio girato nel suo ultimo periodo di formazione alla gloriosa scuola di cinema di  Łódź

giovedì 17 luglio 2014

Nachtland


Germania, 1995
26 min.
Regia di Cyril Tuschi

 
Tratto da Ein Landarzt racconto di Franz Kakfa, Nachtland narra le vicende di un medico che nel cuore della notte riceve una misteriosa chiamata per curare un giovane, il quale, con dolente sorpresa del medico, non desidera essere guarito, ma lasciato morire.

giovedì 10 luglio 2014

Estorvo


Brasile, 2000
95 min.
Regia: Ruy Guerra
Sceneggiatura: Ruy Guerra dall’omonimo romanzo di Chico Buarque
Fotografia: Marcelo Durst
Musica: Egberto Gismonti
Cast: Jorge Perrugoría, Bianca Byington, Leonor Arocha, Tonico Oliveira, Xando Graça, Susana Ribeiro, Ataíde Arcoverde, Aurora Basnuevo, Cândido Damm, Manuel Romero, José Antônio Rodriguez, Verônica Lynn


Estorvo è la cronaca di una paranoia. La racconta in prima persona, con la precisione oggettiva e la capacità elencatoria dei folli il protagonista di cui, a poco a poco, scopriremo attraverso un tormentoso vagabondaggio una discreta parte della sua esistenza.

martedì 8 luglio 2014

Die Verwandlung


Germania, 1975
54 min.
Regia: Jan Němec
Sceneggiatura: Jan Němec, Jirì Němec, dall'omonimo racconto di Franz Kafka
Fotografia: Thomas Mauch, Nicole Gasquet
Musica: Eugen Illin
Cast: Heinz Bennent, Zdenka Prochazková, Edwige Pièrre, Achim Strietzel, Tamara Kafka, Gunnar Holm-Petersen, Karl Renar, Alfred Baarovy, Herbert Klein, Dieter Kettenbach

 
Un mattino, al risveglio da sogni inquieti, Gregor Samsa si trovò trasformato in un enorme insetto.


 
Questo è un progetto che risale alla prima metà degli anni ’60, lo scrissi insieme a mio cugino Jirì, ma all’epoca non lo potei realizzare perché non avevamo abbastanza soldi per pagare i diritti a chi deteneva l’opera. Nel ’75 invece erano già passati cinquant’anni dalla morte dell’autore, così abbiamo portato a termine il progetto con la televisione tedesca. Io avevo da tempo pronti sceneggiatura e progetto generale, avrei potuto essere il primo a portare Kafka sullo schermo… ma Orson Welles mi precedette e lo fece prima di me! Die Verwandlung narra del movimentato destino di Gregor Samsa. E noi, con l’aiuto della macchina da presa, ci proveremo a guardare il mondo attraverso i suoi occhi, per tutta la durata della sua vita; ciò significa che il film sarà interamente narrato in soggettiva, fino alla fine. Non vedremo mai Gregor Samsa; ogni suo movimento, spostamento sarà un movimento della macchina da presa; quando qualcuno gli parlerà, lo farà direttamente all’obiettivo. Durante il suo bizzarro isolamento, spesso il mondo circostante si ridurrà ai suoni; dunque anche noi ci abitueremo, e presto dai passi, dai minimi rumori, da parole smozzicate e da singole frasi impareremo a farci un’idea di quel che ci accade intorno.
Jan Němec




Lei mi ha scritto ultimamente che Ottomar Starke disegnerà un frontespizio per La metamorfosi […] Siccome Starke fa delle effettive illustrazioni, mi è passato per la mente che magari voglia disegnare l’insetto stesso. Questo no, per carità, questo no! […] Non lo si può far vedere neanche da lontano.
Franz Kafka


martedì 1 luglio 2014

A zona


Portogallo, 2008
95 min.
Scritto e diretto da Sandro Aguilar
Fotografia: Paulo Ares
Cast: Isabel Abreu, António Pedroso, Cátia Afonso, Tiago Barbosa, Guilherme Pina Cabral, Nuno Bernardo, Manuel Mesquita


È un cinema che osserva da vicino, fino al bianco sporco delle pupille, quello del portoghese Sandro Aguilar; il regista portoghese racconta praticamente solo attraverso le immagini la storia di tre persone che si trovano a dover affrontare il dolore della perdita di una persona cara: un uomo, Rui, assiste al lento spegnersi del padre, Luisa è alle prese con la morte del marito proprio mentre partorisce e un'altra donna vede sparire il proprio marito senza più trovarlo.



 
Le tre vite sono ispezionate, analizzate nei loro piccoli gesti quotidiani fino a far risaltare il vuoto, l’inconsistenza degli spazi attorno ai loro movimenti. La macchina da presa di Aguilar con la sua mobilità lascia tutto in sospeso: le storie si confondono con i loro flashback con un passaggio talmente lieve che sembra quasi un fiorire spontaneo di momenti e alla fine non si è più sicuri se siano gli oggetti a svuotarsi del loro valore o addirittura le persone stesse. Con la morte il valore che circondava gli spazi si muta, è quasi consumato dai personaggi stessi, così come si consumano le sigarette sparse in ogni scena – e l’immagine in cui si vedono le cicche in piedi, ormai quasi del tutto bruciate, è forse il riassunto di tutto il film.
Tratto da sentieriselvaggi.it